Guerriglieri verdi in azione
Conquistare la terra con acqua, vanga e tanta volontà. Una guerra ove i soldati sono piantatori, le armi sono utensili da giardinaggio e la missione è trasformare, passo dopo passo, aree degradate e abbandonate in luoghi abitati dalla natura.
Il Guerrilla gardening arriva anche in Italia e timidamente si fa conoscere. Nato negli anni ’70 negli Stati Uniti, questa forma di protesta non violenta si è velocemente estesa in varie città del mondo. Londra risulta essere ai primi posti per gli adepti di questa corrente.
I guerrilla gardeners si riconoscono attraverso il nome di battesimo e un numero attribuito al momento dell’adesione del gruppo. Agiscono di notte, si fanno portatori di messaggi pacifici in silenzio, non appartengono ad una classe in particolare e hanno età e provenienze diverse. Di sicuro, gli intenti comuni a tutti sono portare avanti le varie cause ambientaliste, cercare e proporre il bello nel degrado delle città.
Le organizzazioni delle loro azioni partono solitamente attraverso un forum dedicato. Qui gli attivisti s’incontrano, decidono i territori ove intervenire, si procurano i semi più consoni a quella zona. E una volta arrivati sul luogo, puliscono il terreno da rifiuti e erbacce, per poi concimarlo e prepararlo alla semina. Ed ecco spuntare ortaggi e frutta nei centri storici delle città, fiori colorati lungo i viali affollati da fabbriche.
La realtà, comunque, è che molti di questi incontri e i protagonisti che vi partecipano, seppure degni di nota positiva, restano ancora clandestini. Da un punto di vista giuridico, infatti, non bisogna dimenticare che si è di fronte a una modificazione del suolo pubblico da parte di privati e che queste azioni sono punibili. Purtroppo.
Il Guerrilla gardening arriva anche in Italia e timidamente si fa conoscere. Nato negli anni ’70 negli Stati Uniti, questa forma di protesta non violenta si è velocemente estesa in varie città del mondo. Londra risulta essere ai primi posti per gli adepti di questa corrente.
I guerrilla gardeners si riconoscono attraverso il nome di battesimo e un numero attribuito al momento dell’adesione del gruppo. Agiscono di notte, si fanno portatori di messaggi pacifici in silenzio, non appartengono ad una classe in particolare e hanno età e provenienze diverse. Di sicuro, gli intenti comuni a tutti sono portare avanti le varie cause ambientaliste, cercare e proporre il bello nel degrado delle città.
Le organizzazioni delle loro azioni partono solitamente attraverso un forum dedicato. Qui gli attivisti s’incontrano, decidono i territori ove intervenire, si procurano i semi più consoni a quella zona. E una volta arrivati sul luogo, puliscono il terreno da rifiuti e erbacce, per poi concimarlo e prepararlo alla semina. Ed ecco spuntare ortaggi e frutta nei centri storici delle città, fiori colorati lungo i viali affollati da fabbriche.
La realtà, comunque, è che molti di questi incontri e i protagonisti che vi partecipano, seppure degni di nota positiva, restano ancora clandestini. Da un punto di vista giuridico, infatti, non bisogna dimenticare che si è di fronte a una modificazione del suolo pubblico da parte di privati e che queste azioni sono punibili. Purtroppo.
2 commenti:
E' si vero che un'azione del genere e' legalmente punibile, ma credo sia utile per tutti aumentare il verde intorno a noi, specie in un'epoca, come questa, di cementificazione totale ed esasperata.
Le azioni e i movimenti da denigrare e perseguire sono BEN ALTRE!!!
Grandi, non fermatevi mai, in un mondo dove tutto o quasi è schifosamente legato al denaro.
Tutto il mio appoggio.Patrizio
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