La Malware-Psychology
Lo scopo è sempre lo stesso: portare l’utente a cliccare link, aprire allegati e così via, ma queste sono le vie più riconoscibili e quindi relativamente evitabili a seconda dell’esperienza dell’utente. Fin qui le cose sono più o meno semplici: quando si vede una mail sospetta, ad esempio, mai accedere ai contenuti del sito che segnala o, peggio ancora, lasciare i propri dati personali. Perfetto. Il trucco comincia ad essere svalutato e sono sempre meno le persone che ci cascano... e quindi? Il lavoro dei malware non si può fermare ad un intoppo del genere e proprio per questo motivo entra in campo tutta la psicologia umanista che sembrerebbe estranea ad un cyber-truffatore. Se una banca con un nome incomprensibile vi manda una mail scritta totalmente in tedesco e poi spunta un link... beh, difficilmente inseriremmo codici nel sito indicato, è ovvio.
Ma se la mail è di un vostro caro amico che avete perso di vista da molti anni? Magari, nel piacere di parlare si cominciano a raccontare i propri guai e anche lui racconta i suoi, proprio come farebbero due amici. Attenzione! Questo non vuol dire che i vostri amici spargano malware per la rete, ma che la persona che vi vuole danneggiare è riuscita ad avere informazioni utili su alcuni fatti del vostro passato e si presenta come un mittente plausibile di cui vi fidate ciecamente. Qui, il cyber-criminale fa leva su argomentazioni forti come la paura e l’insicurezza facendo in modo che il malcapitato gli si senta vicino e raggiunga un tale rapporto di fiducia e comprensione da portarlo a confrontarsi attivamente con lui e rilasciare informazioni a cuor leggero, senza preoccupazioni.
Non più semplice pubblicità accattivante, quindi, ma vere e proprie maschere verosimili per non destare il minimo sospetto. Un modo in meno per potersi difendere e un bel vantaggio per i diffusori di malware che non devono più trovare il modo di eludere i programmi di sicurezza adatti e arrivare direttamente al destinatario.
Come se non fossimo già abbastanza in pericolo... e intanto il fenomeno cresce!
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