Olanda: il finto reality
Non c’è mai fine al cattivo gusto. Almeno in questo senso, l’Olanda ha sempre detenuto un ottimo primato: dopo il partito dei pedofili e legalizzazioni di qualunque genere, non c’è da stupirsi più di nulla.
Ha finalmente avuto fine il reality incentrato su una ragazza malata di tumore che avrebbe dovuto donare un rene. Già accolto tra le polemiche, l’iniziativa si è rivelata un flop totale nonchè di pessimo gusto. Tra l‘altro, si è messo finalmente fine alla pagliacciata svelando una situazione tanto imbarazzante quanto geniale: come era facile immaginare, la ragazza protagonista del reality, Lisa, non era altro che una brava attrice.
La presa in giro non finisce qui. I concorrenti, ovvero gli aspiranti agli organi della regazza, erano veri (o almeno così sembra). Il conduttore del macabro reality show ha semplicemente chiarito che il tutto non voleva essere un inganno, ma solo un modo per sensibilizzare gli spettatori al problema. Ora, ammettiamo pure che sia vero, lo spettatore non si sa fino a che punto voglia soffrire assieme ai concorrenti per queste atrocità e, se proprio vuole farlo, non si sa quanto possa far piacere sapere che è tutta una farsa. In questo caso specialmente. Non si sta parlando di paparazzate come il nostro Grande Fratello insegna, dove la scabrosità sta nel fatto che una sia andata con uno, ma quell’uno era già fidanzato ecc ecc. Qui, si parla di malati. Persone che si vedono prese in giro… ammesso che non l’avessero saputo. E a dispetto di quanto asserisce il presentatore del reality, ammesso che il telespettatore potesse essere sensibile alle circostanze di questi ragazzi… beh dopo la notizia non lo saranno più stati e staranno ancora a chiedersi come si possa essere stati talmente stupidi da andarci dietro anche solo per qualche ora.
Comunque giustizia è stata fatta: il “divertimento” è finito e chi ha bisogno di un rene si rivolgerà alle strutture specializzate. Vedremo se sarà l’ultima volta. Ma ci saranno mille altre occasioni per dare scandalo.
L’importante è guardare e ridere per non piangere.
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