Second Life: comincia la ritirata
La delusione dei commercianti che hanno inserito vere e proprie filiali dei loro negozi su Second Life infatti, hanno visto diminuire drasticamente i loro introiti nel web o comunque di certo non hanno riscontrato i potenziali guadagni che erano stati decretati in origine. Il motivo è molto semplice: nonostante questa enorme community virtuale possa contare milioni e milioni di utenti, c’è da dire che in realtà i cittadini che vivono davvero in Second Life e vi partecipano attivamente sono solo poche miliaia tanto da registrare un massimo di utenti loggati nello stesso momento pari a circa 40.000 unità. Immaginare anche quante altre miliaia di persone abbiano semplicemente effettuato un solo log in... fosse anche per semplice curiosità.
A questo punto si potrebbe dire che, come abbiamo visto, la crisi sembra aver colpito soltanto i proprietari delle società, i negozi e le varie attività commerciali che popolano la città made in Linden Lab, ma nessun danno o decremento per quanto riguarda gli avatar degli utenti. Purtroppo neanche questo è vero: il numero di avatar attivi è diminuito in pochi mesi del 2,5 per cento e, con l’abbandono di molti proprietari di attività su Second Life, anche una bella fetta di guadagni andrà... non dico buttata, ma di certo riciclata.
Possibile che un qualcosa che ebbe una risonanza mondiale solo qualche anno fa, riveli già le sue falle? Non ha risposto alle esigenze dei commercianti, che in tutta onestà avrebbero potuto cercare di migliorare i guadagni nelle attività reali invece che improvvisare in quelle virtuali, ma evidentemente non ne valeva davvero la pena. Ma può essere che Second Life si sia rivelato subito un fuoco di paglia?!
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