Il fenomeno MySpace
Dilagano i fenomeni del web. Il più celebre è senz’altro MySpace, il social networking più visitato al mondo.
Nato a Los Angeles nel 2004, MySpace si è reso famoso al grande pubblico in breve tempo superando, nella classifica dei siti più visitati degli Stati Uniti, sia Google che Yahoo.
Tra le sue caratteristiche, quella di permettere l’interazione tra persone dalle culture più disparate e la scoperta di nuovi talenti musicali.
Nel 2005 il colosso, vittima di numerosi e vani tentativi d’imitazione, è stato acquistato dal magnate australiano Rupert Murdoch per la somma di 580 milioni di dollari. Poco dopo, l’accordo per 250 milioni di dollari con il popolare servizio di media sharing Photobucket, poi con Flektor. E ancora numeri, con i 178 milioni di utenti in soli 3 anni. MySpace continua a espandersi. Ultima tappa, lo scorso 26 maggio, con l’ufficializzazione della versione italiana festeggiata con un grande concerto, riservato agli iscritti del sito, al Base B di Milano.
Ma cosa offre questo strumento sociale e di marketing?
MySpace mette a disposizione di ogni utente una pagina on line, personalizzabile con layout e sfondi di ogni genere, ove inserire il proprio profilo personale, foto, video, musica.
Spesso al centro di notizie e polemiche legate a tematiche inerenti pornografia e adescamento di minori, MySpace presenta, per alcuni, solo lati positivi.
Considerata una miniera di pubblicità per chi fa dell’arte e dello spettacolo una professione e una grande opportunità per chi vuole condividere una parte della propria esistenza nella rete di Internet, oggi MySpace è uno dei pochi luoghi di espressione libera ove incontrare persone stravaganti e, perché no, simili a noi più di quanto non sembri.
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